Articolo del 18/09/01

Nuovi primari all’ospedale

Faenza – Due nuovi primari nominati per Dermatologia e Pronto Soccorso. Si tratta rispettivamente di Giuseppe Gaddoni, che ha ottenuto la promozione dopo oltre 20 anni di encomiabile servizio presso il medesimo ospedale di Faenza, artefice di importanti ricerche sulla malattia di Lyme, nonché protagonista della creazione del reparto finora inesistente, e di Nicola Di Battista, solo di recente approdato a Faenza, proveniente dal policlinico S. Orsola di Bologna. Per quanto riguarda Dermatologia: “Faenza rappresenta un’eccellenza – ha detto Gaddoni – infatti è diventata questa la sede direzionale della disciplina nell’intera Provincia, una scelta che comunque non preclude il mantenimento di una precisa identità in tutti e tre i presidi”. Nelle intenzioni del primario vi è di “omogeneizzare il servizio, adottando metodiche, prerogative e qualità simili nei tre centri ospedalieri del territorio”. L’eccellenza dermatologica faentina deriva dalla forte posizione acquisita in merito alle conoscenze sulla malattia di Lyme (data dalla puntura delle zecche), oltre che per le importanti attività svolte nel campo delle allergie, in quello della lotta ai tumori della pelle e dei trattamenti delle lesioni pigmentate della cute, in particolare i melanomi. Per la malattia di Lyme l’ospedale di Faenza sarà elevato al rango di “Centro regionale di riferimento”. Per quanto attiene il Pronto Soccorso, il reparto è uno dei tasti dolenti dell’ospedale faentino. Il nuovo primario prevede di rendere il servizio sempre più rispondente alle esigenze dei cittadini per farne “una finestra aperta verso la funzionalità dell’intero complesso”. “Ho trovato un gruppo forte – afferma – che mi aiuterà ad attuare un programma speciale per l’emergenza, prevedendo l’impiego dei defibrillatori anche da parte di personale non medico”. Principale attenzione rivolta dunque alle emergenze e alla rianimazione cardio-polmonare, ma anche ad una maggiore integrazione con l’intera struttura del 118 e soprattutto con gli altri reparti interni ed esterni alla struttura, una misura quest’ultima per attenuare il disagio delle attese in corridoio. Per ristrutturare il reparto sono stati spesi 300 milioni, ma un punto debole sarebbero ancora i percorsi non privilegiati e resi complicati da una struttura edilizia più volte rivista nei secoli. L’organico, attualmente 10 medici più il primario, sarebbe insufficiente di notte quando vi è un solo medico di guardia, perciò ha trovato “pronta disponibilità dell’azienda” la richiesta avanzata di un’altra unità. Il capitolo attese secondo il primario “va affrontato in termini educazionali nei confronti dei cittadini: sono sull’ordine del 20/25% - dice - gli accessi che non dovrebbero arrivare al pronto Soccorso, ma seguire altre strade”.

Francesco Donati