Articolo del 11/10/01

Radio 2001 Romagna, che traguardo

FAENZA - E’ uscito in questi giorni il numero 100 della rivista trimestrale Radio 2001 Romagna, guidata da Giuliano Bettoli che ha avuto il grande merito di aver salvato una parte genuina della storia faentina andando oltre una storiografia ufficiale. La storia della rivista che si stampa in via Castellani sotto l’occhio vigile di Stefano Casanova e Giuliano Bettoli è piena di episodi e di personaggi che hanno fatto epoca e che i giovani - prima di Radio 2001 Romagna - avevano, al massimo sentito nei racconti di fianco al focolare e basterà indicarne alcuni per averne la certezza: la strage di Crespino, l’assedio fascista alla casa di Ghibet, con la famiglia salvata in extremis dai carabinieri dopo una difesa in armi cui presero parte uomini e donne della famiglia comunista di Vincenzo Sangiorgi, l’eccidio di Rivalta, il martirio di Amalia Fleischer, personaggi come Lassalle Errani, Giuseppe Ghetti, Ugo Piazza, Don Gino Montanari, lo scultore Matteucci, il professore e storico mazziniano Giovanni Cattani, Lucia Vigna, Timo Barnabè, Giacomo Donati (il popolare Bagareta, violinista da chiese e da feste campagnole assieme alla moglie che suonava il banjo e a Zafut con il suo contrabbasso) che, in occasione della nevicata del febbraio 1929 suonò per una settimana senza soluzione di continuità poiché i tre, per riposarsi uno alla volta, continuarono a suonare in due) Agostino Piccinini, il giudice Alessandro Gamberini, Padre Daniele (morto in Perù), Ludovico Gordini, il pittore detto Caràca, il tenore Nilo Ossani, il musicista Maurizio Benini, Palì Nadiani (il fornaio col forno a legna a Cassanico e con amici come Bartali, Coppi, Binda, Baldini, Minardi, Ronconi, Ortelli, ecc.), i pittori Domenico Giacometti e Roberto Bucci, don Antonio e l’Eremo di Gamogna ecc. Pagine di storia indimenticabili scritte con semplicità “ruspante” come piace al pubblico più popolare e alla mano. E poi ci sono tanti fatti di cronaca, racconti, immagine rare trovate grazie alle famiglie o alla Fototeca Manfrediana Dlf. Un periodico che fa, ormai da anni, parte del tessuto sociale di Faenza certo a volte con qualche lacuna ma con tantissimi pregi e nel corso del quale la città ha contratto un debito di riconoscenza. Radio 2001 Romagna affonda le sue radici nell’autunno 1976 quando comincia a trasmettere come “Radio libera” guidata da quel prete di mentalità aperta che fu don Remo Babini e, dal 1979, aveva cominciato ad apparire anche come rivista. La novità per quell’epoca di scontro ancora piuttosto acceso sotto l’aspetto politico fu che la rivista assunse anche posizioni coraggiose sui vari campi. Nel 1992 l’emittente cessò le trasmissioni per difficoltà economiche, come sarebbe poi capitato anche a Radio Base (l’altra radio locale), ma la rivista, divenuta trimestrale, dimostra di avere le spalle solide e uno staff tecnico operativo che, come dice Bettoli, ha voglia di tirare e di non venir meno ai principi per cui era nata, quelli di fornire un servizio vero ai faentini.

Renato Cavina