Articolo del 02/06/01

Il medico Giovanni Rosti Cavaliere della Repubblica

FAENZA – C’è un faentino tra i nuovi Cavalieri voluti da Ciampi nel giorno della Festa della Repubblica. Si tratta di Giovanni Rosti, classe 1953, stimato ricercatore, specialista in oncologia ed ematologia, da oltre vent’anni in organico presso l’ospedale Santa Maria della Croci di Ravenna. Rosti, riceverà le insegne di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (nastro da collo, nastrino da uniforme e miniatura della stella a cinque punte, simbolo della Repubblica, con il motto iscritto sui propilei del Vittoriano: Patriae Unitati-Civium Libertati), questa mattina alle ore 10.30, presso la prefettura di Ravenna, dalle mani del prefetto Stefano Scammacca. L’oncologo, rientra nel primo elenco dei “benemeriti” stilato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dopo la riforma delle onorificenze, da lui stesso voluta, e intesa a ridisegnarne i simboli e i criteri di assegnazione, riducendone drasticamente il numero ed elevandone i contenuti. Onorificenze, definite dallo stesso Ciampi “un decoro della Repubblica, un senso di appartenenza ad una identità comune, fondata sui valori condivisi”. Paragonabile alla “Legion d’Onore” francese, l’Ordine al Merito, si compone di cinque gradi: Cavaliere di Gran Croce (che può contenere la dignità di Gran Cordone), Grande Ufficiale, Commendatore, Ufficiale e Cavaliere. Si tratta di titoli, aperti anche alle donne, destinati a ricompensare meriti acquisiti verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari. Ed è proprio per motivi umanitari, oltre che scientifici e didattici, che l’oncologo faentino è stato decorato. Rosti, che parla correntemente almeno cinque lingue, è protagonista di una incessante attività di relatore congressuale e di consulenza su argomenti medici in ogni parte del mondo, dove tiene alto il valore della medicina italiana a confronto con docenti universitari, scienziati ed esperti di calibro internazionale. Ma forse, ciò che più lo ha distinto è l’opera svolta in Romania, dove fra il 1990 e il 1994, con compiti di coordinamento, organizzazione e intervento diretto, fu il primo medico straniero ad entrare in quegli ospedali scalcinati, pieni di drammatici casi clinici, fra i quali molti bambini ridotti a larve umane, imploranti pietà e misericordia, come tutti abbiamo visto in tivvù, dopo la rivoluzione popolare contro le nefandezze, compiute da Ceausescu. Attualmente Rosti è anche presidente del Gruppo Europeo Trapianti di Midollo Osseo.

Francesco Donati