Faenzanet@yahoo.it - SPETTACOLI - 12-10-2004 16:58

A Faenza è nata la “Fondazione Musicale Ino Savini”

 

Il panorama culturale ed artistico dell’Emilia Romagna e Nazionale si arricchisce di una nuova realtà: la “Fondazione Musicale Ino Savini” dedicata al celebre maestro faentino che vedete in una rara immagine a destra.

A Faenza, città di provincia culturalmente molto ricca, convivono molti artisti e diverse realtà impegnati nella ricerca e nei nuovi linguaggi figurativi, così come teatranti e musicisti riconosciuti ed apprezzati a livello nazionale ed internazionale. Sul territorio mancava però una “struttura” musicale in grado di elaborare proposte organiche e capace di realizzare progetti ambiziosi in termini di produzione e programmazione di musica “colta” contemporanea e di repertorio, in grado di dialogare e collaborare con altre importanti realtà italiane, e non solo.

In questo tessuto ricco ed eterogeneo si inserisce la “Fondazione Musicale Ino Savini”.
Una delle cose estremamente positive è il fatto che la creazione di questa fondazione ha messo d'accordo tutti: in Provincia, sia maggioranza che opposizione hanno infatti votato all'unanimità la partecipazione alla compagine fondatrice.

Costituita ufficialmente negli ultimi mesi ne sono Soci Fondatori: Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, Associazione Faenza Lirica, Associazione Gabriele Fattorini, Ruggero Sintoni.

Il Consiglio di Amministrazione è composto da personalità di spicco del mondo dell’economia, della Pubblica Amministrazione, dell’associazionismo e della cultura proprio a sottolineare l’importanza e le grandi aspettative che hanno portato all’istituzione della “Fondazione Ino Savini”.

La presidenza è stata affidata a Massimo Bucci, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna e Membro di Giunta Confindustria (foto a sx), mentre il Vice Presidente è Vittorio Berdondini, promotore instancabile dell’Associazione Faenza Lirica. Consiglieri sono: Donatella Callegari, Assessore alla Cultura del Comune di Faenza, Massimo Ricci Maccarini, Assessore Alla Cultura della Provincia di Ravenna, Mirella Cavina della Fondazione Banca del Monte Cassa di Risparmio di Faenza, Tiziano Cericola dell’Associazione Gabriele Fattorini e Ruggero Sintoni, direttore artistico teatrale. E proprio quest’ultimo si occuperà anche della progettazione culturale ed istituzionale della Fondazione, mentre la direzione artistica è stata affidata al giovane e promettente direttore d’orchestra M° Marco Berdondini. Della commissione artistica fanno parte anche il musicista-compositore Aurelio Samorì ed il musicologo Fernando Battaglia. La direzione amministrativa è affidata a Stefano Babini, amministratore delegato della Sagis Spa che gestisce l’Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari” di Imola.

 

Dal punto di vista artistico, la “Fondazione Musicale Ino Savini” rivolgerà particolare attenzione alla musica del XX° Secolo, un secolo caratterizzato da una straordinaria produzione musicale. Obiettivo artistico e culturale sarà quello di coinvolgere tutti gli appassionati di musica classica e lirica ma, soprattutto, avrà un’attenzione particolare ai giovani. Giovani che potranno così scoprire il fascino e le emozioni di una proposta di grande contenuti sia tradizionali sia innovativi.

Spaziando all’interno del XX° Secolo, la “Fondazione Ino Savini” promuoverà, infatti, la grande tradizione lirica, cameristica e sinfonica europea (attraverso attività di produzione e programmazione) così come la riscoperta di Autori “minori” attraverso il Festival delle Opere Rare; senza mai distogliere l’attenzione dalla musica contemporanea, di ricerca ed a tutte le possibili contaminazioni che oggi sono trasversali a tutti i linguaggi poetici del nostro tempo.

 

 

Per celebrare la nascita e l’inizio della propria attività, la “Fondazione Musicale Ino Savini” ha in programma un doppio appuntamento d’inaugurazione con due allestimenti importanti e prestigiosi.

Il primo, sabato 6 novembre alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza, sarà con una grande esecuzione del “War Requiem” di B.  Britten, diretta da Marco Berdondini, con l’Orchestra ed il Coro della Filarmonica di Timisoara (Maestro del coro Diador Nicoara), il Gruppo da Camera “Pro Arte” di Fano, il Coro di voci bianche “La Corolla” di Ascoli Piceno (Direttore Mario Giorni). Solisti saranno: la soprano Anna Carnovali, il tenore Cristiano Olivieri, il baritono Gianfranco Capelluti. Sul palco del Teatro manfredo ci saranno ben 170 artisti.

A proposito  del “War Requiem”, Britten afferma che nela corso della I° Guerra Mondiale morirono due grandi poeti inglesi: Rupert Brooke, la cui poesia si atteneva alla “virile” concezione della guerra, e Wilfred Owen la cui concezione della guerra era opposta in quanto vista come un brutale massacro senza alcun senso. Per B. Britten, obiettore di coscienza nel secondo conflitto mondiale, l’impiego dei versi di Owen costituì un’affermazione della massima importanza emotiva e intellettuale, tant’è che come motto per il War Requiem citò tre versi del poeta:

       Il mio argomento è la guerra, e la pena della guerra

          La poesia è nella pena…

         Oggi un poeta non può far altro che mettere in guardia”.

Il War Requiem (1961) è il capolavoro artistico di Britten, considerato il maggior compositore inglese del XX° Secolo. Per tutta la carriera Britten fu affascinato dall’unione degli opposti . Da ciò venne la sua decisione di combinare fra loro i versi di Owen con il testo latino della messa per i defunti.

All’interno della struttura del lavoro vi sono tre livelli sonori. Le poesie vengono cantate da due soldati (Baritono-Tenore) accompagnati da un’orchestra da camera; attorno a loro  si spiegano le forze più ampie della messa latina (Soprano solista e coro sostenuti da un’orchestra sinfonica); il terzo livello è costituito dal coro delle voci bianche  accompagnato dall’organo.

 

Il secondo appuntamento inaugurale della “Fondazione Musicale Ino Savini”, in programma giovedì 2 dicembre alle ore 21 al Teatro Masini di Faenza, è con un originale concerto ricco di contaminazioni e meticciati culturali. “ConTatto”, questo il titolo, vedrà in scena un musicista eclettico come Lino Cannavacciuolo, violinista virtuoso e compositore di talento affascinato dalla sperimentazione e alla continua ricerca di nuovi linguaggi musicali, è apprezzato in tutto il mondo e conosciuto perché il rinomato Buddah Bar di Parigi gli ha dedicato un intero cd. 

Il violino di Cannavacciuolo “guerreggerà” a Faenza con altri due “archi” d’eccezione: la viola di Danilo Rossi (prima viola del Teatro Alla Scala di Milano) ed il violoncello di Giuseppe Barutti. Gli altri validissimi componenti dell’Orchestra sono: Enzo Caruso al pianoforte, Elena Ledda e Simonetta Soro voci, Paolo Del Vecchio alla chitarra, Sasà Pelosi al basso acustico, Ivan Lacagnina alle percussioni e Mario Conte all’elettronica in tempo reale.

ConTatto” è un concerto dedicato alla pittura di Giandomenico Tiepolo, autore nella Venezia del XVIII Secolo di svariate raffigurazioni della maschera di Pulcinella, divenute espressione di una maschera universale della varia umanità. Il concerto si sviluppa come un viaggio. Il viaggio, uno dei temi portanti dell’opera di Cannavacciuolo, costituisce uno strumento privilegiato di esplorazione che conduce alla creazione. In questo caso, esso è attuato con una sorta di “macchina del tempo” che percorre senza esitazione epoche e generi musicali diversi, tessendo ponti sonori fortemente evocativi, tra Napoli e Venezia, tra un continente e l’altro, tra l’antico ed il moderno, tra il noto e l’ignoto, che conducono alla visione di un “mondo nuovo”. Simile a quello cui si preparano ad assistere gli spettatori assiepati ritratti dal Tiepolo nell’opera “Mondo novo”. Qui tutti i personaggi sono presentati volti di spalle, pronti a vedere nella lanterna magica le meraviglie di terre esotiche. Il “mondo” realizzato da Cannavacciuolo, attraverso la padronanza assoluta dello strumento e la magia della sua musica, evoca vibrazioni ed emozioni di cui ciascuno conserva ricordo, per un concerto che si preannuncia già come un evento culturale di primaria importanza.