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Una nottata con la paura del terremoto
Siamo stati stamane in un centro di accoglienza organizzato dalla CRI

FAENZA - 8 mag - "Davvero una nottata di paura un po' per tutti!". Questo il primo commento di Vasumi Simone (Volontario del Soccorso) e Rossi Mauro (pioniere della Croce Rossa Italiana), i due volontari ventenni che erano di turno stamattina alle 10 nel centro di accoglienza organizzato dal Sottocomitato di Faenza della CRI all'interno dello Stadio in piazzale Pancrazi e che vedete nella foto.
"Stanotte nel parcheggio davanti allo Stadio non si trovava un posto libero nemmeno a pagarlo oro. C'erano anche 6 camper più un paio di roulotte, ma i più hanno dormito in auto.
Alle tre della mattina ha anche aperto il bar qui davanti che si è subito riempito."
Che disposizioni avete avuto dalle autorità?
"Adesso la situazione è nelle mani del prefetto e non più del Comune. Noi qui siamo un punto di informazione e primo soccorso. Dobbiamo garantire eventuali emergenze e cercare di tranquillizzare la popolazione. Siamo in costante contatto radio con la Protezione Civile di Ravenna che ci informa su ogni scossa che avviene: stamattina alle 9, per esempio, c'è stato un piccolo movimento avvertito solo dagli strumenti."
Di che cosa siete dotati in questo punto?
"Noi qui abbiamo due tende con 16 posti letto. inoltre abbiamo una ambulanza a disposizione con tanto di macchinario per poter eseguire un elettrocardiogramma di controllo.
Abbiamo comunque avuto disposizione di far alloggiare sulle brande solo le persone che realmente necessitano di assistenza."
Stanotte avete dovuto effettuare qualche intervento?
"C'è stata solo una signora sui 45/50 anni che era emiplegica con crisi epilettiche e che ha preferito non dormire in casa. L'abbiamo fatta accomodare insieme al marito su una branda. Per il resto è passata solo gente che, dormendo in auto, ha chiesto di usufruire dei servizi igienici dello stadio."
Come sono organizzati i punti di soccorso?
"Oltre a questo punto della Croce Rossa qui al 'Bruno Neri' organizzato dalla CRI ne abbiamo un altro sempre nostro al parco Stacchini. La Protezione Civile ha invece in carico gli altri tre punti, a San Marco, nel parco Calamelli ed in Borgo in via Fornarina.
In ogni postazione è presente qualche volontario con una tenda. Qualora poi servisse qualche materiale in più in caso di calamità, ci sarebbe inviato tutto a livello regionale."

Mentre stavamo effettuando la nostra intervista si sono avvicinate un paio di signore: "Io abito in via Zambrini e ho già avuto in passato due infarti. Abito al 4° piano ed ho 70 gradini da fare per poter scappare. Mi dica lei se posso stare tranquilla. Stanotte comunque sono andata a letto vestita con tutti i miei ori nelle tasche. Ho chiamato anche l'amministratore per chiedergli cosa potessi fare in caso di bisogno e lui mi ha detto di metterci sotto ad un architrave su un muro maestro: ma noi nel nostro appartamento ne abbiamo uno solo ed in famiglia siamo in due. Cosa dobbiamo fare, metterci in coltello?"
L'altra invece chiede più che altro informazioni generali: "Ma non c'è modo di sapere quanto dovrà durare ancora? Io stò in campagna e la mia casa, costruita subito dopo la guerra, non mi sembra abbastanza sicura. Ho comunque mandato mia figlia a Ravenna da parenti."

Aggiunge il volontario Vasumi: "Stamattina con la chiusura delle scuole si sono visti tantissimi bambini venire al parco. E quasi tutti accompagnati dai nonni, forse gli unici liberi dal lavoro.
Noi terremo le tende montate fino a mercoledì salvo eventuali proroghe che fossero decise dalle autorità."