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Istruzioni base per 'capire' i terremoti


FAENZA - 8 mag - Vi vogliamo ricordare che ci sono due modi di misurare i terremoti. Uno è con la scala Mercalli che è una scala che dice tutto e nulla allo stesso tempo.
Infatti questa scala misura un terremoto in base ai danni (o anche solo alle sensazioni della popolazione) sul territorio.
Un settimo grado per esempio traduce il fatto che qualche cornicione cade, che qualcuno avverte qualche malore, ecc.
Ovvio che per la Scala Mercalli due terremoti che hanno la stessa IDENTICA potenza, ma che avvengono in città diverse costruite in modo dissimile hanno un grado DIFFERENTE e la cosa non è scientificamente corretta.

La scala Richter invece misura l'intensità vera e propria in base all'energia che sprigionano.
E' una scala non lineare ma logaritmica e quindi un terremoto con magnitudo pari a 4,5 non è una volta e mezzo di uno che ha avuto M=3 ma è ben più forte. Quindi nella misurazione di un terremoto non guardate alla Scala Mercalli che è poco indicativa, ma alla Magnitudo che è molto più scientifica. Ovvio che però tutto dipende anche da dove si trova l'epicentro (od ipocentro): tanto più è vicino, tanto meglio lo si avverte.
Sappiate poi che se sentite anche uin boato prima del movimento tellurico, vuol dire che l'epicentro è non più lontano di 4 chilometri.
Oggi ad esempio a Faenza non abbiamo avvertito rumori, mentre a Castrocaro hanno sentito distintamente un boato.

Su televideo a pagina 419 trovate le indicazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica che, ovviamente, riporta i terremoti in base alla magnitudo.