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COMUNICATO STAMPA

ELEZIONI PRIMARIE: VIETATO PERDERE

Giovanni Malpezzi, Candidato Sindaco di Faenza alle primarie del centrosinistra, martedì sera ha avuto un lungo confronto con Germano Savorani, coordinatore del PD per l’area faentina.
Malpezzi ha ricercato la possibilità di definire condizioni che garantissero effettiva parità di trattamento fra i candidati alla competizione elettorale indetta per il prossimo 13 dicembre.
La risposta del PD è stata categorica: Savorani – dopo aver affermato di non aver alcun mandato a trattare – ha chiarito che il PD ha un unico candidato, Luca De Tollis. Eventuali altri candidati esterni al Partito non hanno alcuna voce in capitolo: le regole per le primarie le ha già definite la Direzione del PD. Prendere o lasciare.
Altrettanto netta è stata la reazione di Malpezzi. Dopo aver stigmatizzato questo comportamento di chiusura e arroccamento, contrario allo spirito impresso nel 2007 dall’assemblea costituente del PD, ha affermato che correrà comunque le primarie e correrà ancora più forte, per vincere, dimostrando il peso del grande consenso popolare che lo sostiene.

Entrando nel merito delle questioni sollevate, Malpezzi ha chiarito che – poiché il Partito Democratico ha un unico candidato – si sarebbe dovuto applicare quanto indicato agli artt. 18 e 20 dello Statuto PD, ove si prevede che in assenza di una pluralità di candidati espressi dal medesimo partito, non hanno luogo elezioni primarie di partito, bensì primarie di “coalizione”.
E’ evidente che in una coalizione le regole andrebbero definite congiuntamente dalle parti e non imposte da una sola !
Inoltre, Malpezzi esclude qualsiasi possibilità di pubblicazione dei nominativi di coloro che voteranno alle primarie (ipotesi strumentalmente ventilata nei giorni scorsi dal PD in un proprio comunicato stampa). La pubblicazione violerebbe l’art. 42 dello Statuto del Partito e costituirebbe un atto illegittimo, anche penalmente, essendo contrario alle norme sulla privacy (artt. 26 e 167 del D.Lgs. 196/2003).
Malpezzi biasima, inoltre, il rifiuto del PD in merito alla possibilità di concedere il diritto all’elettore di votare in un qualsiasi seggio posto sul territorio comunale (verrebbe solo lasciata una facoltà di deroga a gentile discrezione del Presidente di seggio!). Si tenga conto che tale possibilità è stata ampiamente accordata in occasione delle primarie nazionali tenutesi il 25 ottobre scorso.
Altra critica riguarda l’individuazione, come sedi di seggio, di quattro sedi del PD, contraddicendo lo spirito che dovrebbe animare elezioni qualificate come primarie di centrosinistra e non di un singolo partito.

Malpezzi ha concluso che si presenterà senza alcun problema, alla scadenza di domenica prossima, con le 600 firme richieste (la questione del numero eccessivo di firme, in realtà, era stato sollevato dal Martino Albonetti, ex senatore di Rifondazione Comunista).
A questo punto, tutto è rimesso al responso delle urne il 13 dicembre. L’esito della competizione si sta rivelando sempre più incerto. Una sola cosa è chiara: se vince Malpezzi ci sarà un forte terremoto in casa PD. Dunque, l’ordine di scuderia dei capi del Partito faentino è “vietato perdere”.

Comitato elettorale Giovanni Malpezzi


Il PD replica alle critiche sulle regole delle Primarie

Le primarie del 13 dicembre sono organizzate dal Partito Democratico, per scegliere il candidato a sindaco di Faenza, e sono aperte a tutti gli elettori del centrosinistra. Per questa ragione è naturale ed ovvio che le regole le abbia decise la direzione comunale del PD di Faenza. Il regolamento approvato è simile ai regolamenti applicati sino ad ora nelle primarie, che si sono svolte senza alcuna difficoltà o problema, garantendo la par condicio e la trasparenza. Per non disorientare gli elettori l'elenco dei seggi previsto è lo stesso delle primarie del 25 ottobre scorso, al quale sono stati aggiunti tre nuovi seggi, in spazi civici, al fine di favorire ed ampliare la partecipazione. Gli elettori votano nel seggio che viene loro attribuito in corrispondenza della propria sezione elettorale di appartenenza. Per ragioni organizzative la deroga a questo regola può essere accordata in via eccezionale ed in modo discrezionale dai presidenti di seggio interessati, qualora si trovino davanti ad elettori che abbiano sbagliato seggio e siano in condizioni di difficoltà perché anziani o disabili. Con queste regole e questi seggi a Faenza il 25 ottobre hanno votato alle primarie per il segretario nazionale e regionale del PD 4.345 elettori, senza che si sia manifestato alcun disagio per il fatto che la sede di alcuni seggi fosse collocato dentro i circoli del PD. Un cittadino che, per il solo fatto di accedere ad u n seggio collocato in un circolo del PD, prova un tale disagio non si capisce perché dovrebbe votare alle primarie organizzate dal PD per scegliere il candidato a sindaco. Nel momento in cui gli elettori sottoscrivono l'adesione all'elenco degli elettori del centrosinistra, condizione necessaria, assieme al versamento della quota di 2 euro, per poter votare alle primarie, sottoscrivono anche la liberatoria necessaria per la legge sulla privacy. La scelta individuale e consapevole di votare alle primarie comporta l' adesione all'albo degli elettori, che non può e non deve essere segreto per principio, sia per motivazioni politiche che etiche. Perché le primarie si svolgano in modo realmente corretto e trasparente occorre che i candidati ed i loro sostenitori siano tutti impegnati nella volontà di evitare la partecipazione di elettori che non appartengono realmente al centrosinistra. La sottoscrizione dell'albo degli elettori e la liberatoria per la privacy è un deterrente finalizzato a ridurre il rischio che elettori del centrodestra possano essere determinanti nella scelta del candidato del centrosinistra. Dati gli interessamenti e le considerazioni sulle primarie proposti dai dirigenti del PDL faentino che sono stati recentemente riportati dalla stampa locale diventa ancor più importante che vi sia l'impegno di tutti i candidati e dei loro sostenitori affinché si evitino intrusioni ed il candidato del centrosinistra sia realmente scelto dagli elettori del centrosinistra. Infine si precisa che il numero di 600 ed i tempi per la raccolta firme, che peraltro erano stati concordati con il rappresentante del comitato per Malpezzi, sono finalizzati ad evitare che alle primarie si presentino candidature che sono in cerca di notorietà ma che non sono realmente competitive e rappresentative di un numero significativo di elettori. Per questo si è convenuto che chi vorrebbe rappresentare come candidato a sindaco il PD ed il centrosinistra alle prossime elezioni amministrative dovrà essere in grado di raccogliere un numero di firme significativo in un tempo relativamente ristretto.

Partito Democratico
Federazione provinciale Ravenna
Unione comunale Faenza



Comunicato stampa
A proposito di zerbini

Leggo con stupore le farneticanti dichiarazioni fatte alla stampa dal neo segretario provinciale della Lega Nord Gianluigi Forte (Giangi per gli amici). In un passaggio cita l’UDC come pronta a fare da “zerbino” a qualsiasi accordo. Siamo lieti che un esperto di zerbini come il neo segretario della Lega Nord ci tenga nei suoi pensieri: abbiamo pensato molto peggio di lui quando alla prima seduta del Consiglio Comunale di Brisighella di cui fa parte, si è steso in “posizione ancillare”(altro che zerbino), di fronte al Sindaco PD astenendosi sul documento programmatico di legislatura(!) in cambio non di una poltrona ,ma del permesso per una bacheca! Non siamo intervenuti allora per carità, ma, se stoltamente il segretario provinciale della Lega Nord ci accusa senza fondamento alcuno, gli ricordiamo le sue malefatte con l’amara considerazione che con simili “strateghi” della politica locale la sinistra potrà dormire sonni tranquilli ancora per molto tempo e gli ricordo che, a mio avviso, la politica si fa sui fatti e con i fatti, non con i proclami buoni solo per i gonzi di turno.

Gilberto Bucci
Capogruppo LTF-UDC